I nostri video
ICT Genesia. Più sicuri, più sereni
Analisi delle acque per controllare i tuoi impianti idrici e monitorare sia la qualità dell’acqua potabile sia la presenza di legionella.
Assicurare che i valori dell’acqua fornita al pubblico rispettino i parametri di legge è responsabilità del titolare o dell’amministratore dell’edificio. ICT Genesia affida le analisi a laboratori di prove certificati e accreditati, a garanzia di imparzialità, efficienza e conformità con i requisiti richiesti.
- Perché analizzare l’acqua?
- È obbligatorio fare le analisi delle acque?
- Come si verifica la qualità dell’acqua?
- A chi rivolgersi per l’analisi delle acque?
- Come si svolge la verifica delle acque?
- Quali sono le responsabilità dell’amministratore?
- Quali sono i rischi di una scorretta manutenzione degli impianti idrici?
- Cosa fare in caso di Legionella?
- Come prevenire il rischio legionellosi?
- Qual è la normativa di riferimento per l’analisi delle acque?
- Per la sicurezza dei tuoi impianti, affidati solo a dei professionisti.
Perché analizzare l’acqua?
L’acqua di rete è controllata in primis dal gestore del servizio idrico, che è tenuto per legge ad effettuare periodicamente delle analisi di controllo per verificarne la conformità ai parametri di idoneità stabiliti dal Dlgs 31/2001 e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) garantendone quindi la qualità. Allora viene da chiedersi perché fare le analisi dell’acqua potabile se è già controllata all’origine e quando è davvero necessaria l’analisi dell’acqua.
In base alla normativa, garantire la qualità delle acque destinate al consumo umano (ovvero quelle impiegate sia a uso potabile, sia per la preparazione di cibi o per altri utilizzi domestici, come le acque di tipo condominiale) è responsabilità del gestore della rete fino al punto di entrata dell’acquedotto in qualsiasi proprietà privata.
Dal punto di innesto dell’acquedotto in poi (il contatore), è responsabilità del privato (il proprietario dell’edificio o il suo legale rappresentante) assicurarsi che l’impianto idrico sia a norma e che la qualità dell’acqua nel punto di consegna non sia in qualche modo compromessa.
Infiltrazioni nei tubi, incrostazioni, usura dei materiali e altri fattori di rischio possono alterare la qualità dell’acqua causando criticità potenzialmente dannose per la salute.
Ecco perché è importante che tutti controllino periodicamente la qualità dell’acqua. È sempre bene verificare la qualità di una risorsa così importante per l’uomo, anche se è già stata sottoposta ai controlli dall’ente gestore, per maggiore sicurezza e soprattutto quando si è in presenza di rischi dovuti a impianti obsoleti o impianti di accumulo.
È obbligatorio fare le analisi delle acque?
L’acqua è un elemento indispensabile alla vita e, anche quando non è direttamente consumata per usi alimentari, è comunque importante garantirne la qualità e salubrità, poiché si utilizza per lavare le mani o pulire materie prime, utensili e ambienti.
Riguardo alla qualità delle acque destinate al consumo umano, il riferimento principale rimane il decreto legislativo n. 31 del 2001 (e successive modifiche), che prescrive che “le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite” (“Obblighi generali”, art. 4 comma 1) e indica i punti di rispetto della conformità, precisando che i valori di parametro di cui all’allegato I devono essere rispettati “per le acque fornite attraverso una rete di distribuzione, nel punto in cui queste fuoriescono dai rubinetti utilizzati per il consumo umano” e “per le acque utilizzate nelle imprese alimentari, nel punto in cui sono utilizzate nell'impresa” (art. 5, comma 1).
Il D. Lgs. 31/2001 precisa, inoltre, che l’Ente gestore della rete idrica risponde della qualità dell’acqua fino al contatore (il punto in cui l’acquedotto si allaccia all’impianto idrico di un edificio), mentre è responsabilità del proprietario o legale rappresentante dello stabile (nel caso di condomini, tale responsabilità ricade sull’amministratore condominiale) garantirne la salubrità e la potabilità dal contatore fino al punto di consegna dell’acqua: “Per gli edifici e le strutture in cui l'acqua è fornita al pubblico, il titolare ed il gestore dell'edificio o della struttura devono assicurare che i valori di parametro fissati nell'allegato 1, rispettati nel punto di consegna, siano mantenuti nel punto in cui l'acqua fuoriesce dal rubinetto” (art. 5, comma 2).
Come si verifica la qualità dell’acqua?
l controllo di routine mira a verificare periodicamente la qualità organolettica e microbiologica delle acque destinate al consumo umano, per accertare se rispondano ai valori fissati dal D. Lgs. 31/01.
Attraverso le analisi di laboratorio, infatti, si valutano diversi parametri chimici e microbiologici che consentono di controllare la qualità dell’acqua del condominio e la presenza di eventuali batteri patogeni.
I pacchetti analitici proposti permettono di controllare le eventuali criticità che possono emergere nelle reti condominiali. Le analisi sono mirate per verificare se l’impianto è in stato di corretta manutenzione e pertanto comprendono:
- parametri indicatori come colore, durezza, pH (concentrazione ioni idrogeno), conducibilità, cloro attivo libero
- parametri chimici per indagare fenomeni di corrosione o cessione come ad esempio ferro, piombo, rame, nichel, cromo, ecc.
- parametri microbiologici per indagare la presenza di colonie batteriche come ad esempio i coliformi, Escherichia coli ecc
A chi rivolgersi per l’analisi delle acque?
Sia per le analisi delle acque di routine sulla qualità e potabilità dell’acqua, sia per la ricerca di legionella è indispensabile affidarsi esclusivamente a laboratori di prove accreditati, come quelli utilizzati da ICT Genesia.
L’Allegato II del DM 14/06/2017 indica le specifiche per l’analisi dei parametri dell’acqua potabile. Più precisamente, richiede che i laboratori siano accreditati secondo norma UNI EN ISO/IEC 17025 per tutti i metodi utilizzati, a garanzia che i risultati delle analisi per i controlli sulle acque siano documentati e convalidati, nonché conformi alle prestazioni richieste dalla normativa di riferimento.
Infine, per quanto riguarda l’analisi sulla Legionella, è importante che il laboratorio segua la norma ISO 11731 (International Standard Water Quality – Enumeration of Legionella), che indica i metodi di coltura ed analisi per l’isolamento e il conteggio di colonie batteriche in campioni d’acqua. La norma, inoltre, specifica metodi colturali per l’isolamento di ceppi batterici riferibili al genere Legionella e per la determinazione della relativa carica in campioni di acqua.
Come si svolge la verifica delle acque?
L’analisi periodica delle acque è un’azione semplice ed economica per svolgere una corretta vigilanza sullo stato di salute dell’impianto.
Normalmente la verifica include 3 fasi:
1. Campionamento
I prelievi dei campioni d’acqua sono effettuati esclusivamente da nostro personale tecnico qualificato. Nei casi in cui è richiesto un solo prelievo, normalmente si individua il punto di somministrazione più lontano dal contatore (ad esempio in un condominio, potrebbe essere il rubinetto di un appartamento all’ultimo piano), ma in base alla situazione possono essere fatti più prelievi in punti diversi.
2. Analisi
I campioni sono preparati e inviati al laboratorio di prove per le analisi che, a seconda delle indagini richieste, possono richiedere alcuni giorni di attesa prima di avere i risultati. Ad esempio, nel caso di analisi per la ricerca di Legionelle, il periodo di incubazione per l’isolamento colturale delle colonie può richiedere anche 10 giorni.
3. Reporting
A conclusione delle analisi, rilasciamo un rapporto di prova con il dettaglio dei parametri verificati e il relativo esito (conforme o non conforme).
Quali sono le responsabilità dell’amministratore?
Per gli edifici in cui l’acqua è fornita al pubblico, il proprietario o il Legale Rappresentante della struttura deve vigilare affinché la sistemazione e la conservazione delle condutture comuni non cagioni danno alla salute dell’utenza e assicurare che i valori siano rispettati dal punto di allacciamento all’acquedotto (contatore) alle diramazioni verso le unità immobiliari o comunque fino al punto di consegna dell’acqua.
In condominio, la cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia” (art. 1710 c.c.) impone all’Amministratore di verificare periodicamente lo stato dell’impianto idrico condominiale e le condizioni delle tubature che, col tempo, potrebbero usurarsi ed esporre gli utenti a rischi per la propria salute.
Sull’amministratore di condominio ricade, infatti, la responsabilità, ex art. 2051 c.c. (beni in custodia), di vigilare sull’adeguatezza e la manutenzione dell’impianto idrico, al fine di garantire che i requisiti di potabilità dell'acqua non siano alterati per cause imputabili all'impianto idrico del condominio: nel punto di uscita (rubinetto di casa) l’acqua fornita ai condòmini deve essere conforme ai parametri previsti dalla legge (d.lgs 31/2001).
Quando l’amministratore è a conoscenza del cattivo stato dell’impianto (perdite, cattivi odori, etc.), è tenuto a prendere adeguati provvedimenti: in caso contrario, si presenterebbero profili di responsabilità passibili di sanzioni.
Con una periodica analisi delle acque, l’Amministratore agisce a tutela gli utenti dello stabile e limita i rischi derivanti dalle sue responsabilità dimostrando di aver ottemperato ai suoi obblighi, al tempo stesso prestando attenzione al risparmio economico del Condominio, poiché sarà l’esito delle analisi a suggerire se sono opportuni ulteriori interventi.
Quali sono i rischi di una scorretta manutenzione degli impianti idrici?
Quando gli impianti idrici o i materiali usati per realizzare le tubature sono usurati, questi potrebbero esporre l’utenza a rischi per la salute.
Ad esempio, la formazione di ristagni nelle condotte, tubazioni con terminali ciechi o troppo lunghi, oppure la presenza di incrostazioni di calcare o accumuli in serbatoi non sigillati può causare contaminazioni batteriche, come la Legionella, un batterio che può portare l’insorgenza di patologie anche gravi.
In un impianto idrico condominiale tradizionale, i fattori che possono influire sulla qualità dell’acqua sono riconducibili alla presenza di metalli e batteri. Altri elementi di valutazione permettono di avere un quadro complessivo (colore, odore, conducibilità, pH, cloro).
Scegliere con cura i materiali per le condutture e prevedere una periodica pulizia degli impianti sono semplici misure di prevenzione che offrono una maggiore protezione da rischi potenzialmente dannosi per la salute, come ad esempio il rilascio nell’acqua di sostanze come ioni di Ferro o Rame che può accadere quando vecchie tubature si usurano e corrodono nel tempo.
Cosa fare in caso di Legionella?
La Legionella è un batterio presente in ambienti acquatici naturali e artificiali, che prolifera, in particolare, in condizioni di ristagno d’acqua ed in presenza di almeno 25°C. L’inalazione di acqua contaminata da legionella in forma di aerosol può causare infezioni alle vie respiratorie come la Legionellosi, che ha un tasso di letalità del 10%-15% circa (con punte oltre il 30% in ambito ospedaliero).
Nel contesto Europeo, l’Italia è il paese con il tasso di notifica di casi di legionellosi più alto. Sono infatti circa 1.500 le persone che ogni anno contraggono questa malattia. Dunque, cosa fare in caso di contaminazione da Legionella?
Se c’è il sospetto di una contaminazione da Legionella, è importante effettuare al più presto un’analisi delle acque tramite un laboratorio di prove accreditato per la ricerca della legionella.
Per la bonifica, occorre rivolgersi a professionisti specializzati che, in base al numero di colonie indicato sul rapporto di prova e alle caratteristiche dell’impianto, indicheranno i metodi di disinfezione più idonei e efficaci al caso.
Poiché il batterio della Legionella rappresenta un potenziale pericolo per la salute, è bene scongiurarne la sua diffusione con un’attenta attività di prevenzione.
Alcune buone pratiche in casa includono:
- la pulizia di soffioni delle docce e rompigetto dei rubinetti per evitare la formazione di incrostazioni e la sostituzione in caso di usura
- il flussaggio per almeno 5 minuti di acqua fredda e calda da rubinetti e docce quando non sono utilizzati per lunghi periodi
- evitare di lasciare esposte al solo e piene di acqua le pompe di irrigazione utilizzate per il giardinaggio
- asciugare con cura gli apparecchi per aerosolterapia dopo averli lavati con acqua sterile
- pulire e/o sostituire regolarmente i filtri degli impianti di condizionamento
Per maggiori informazioni su cosa fare in caso di Legionella, leggi la nostra guida di approfondimento.
Come prevenire il rischio legionellosi?
Ai sensi del D. Lgs. 81/2008, la Legionella è classificata tra gli agenti patogeni (gruppo 2), perciò tutte le attività lavorative con impianti che comportano un moderato riscaldamento dell’acqua e la sua nebulizzazione sono soggetti a rischio di esposizione a Legionella, pertanto il Datore di Lavoro deve far redigere una valutazione del rischio legionellosi e attuare le misure di prevenzione e protezione ritenute più adeguate alla situazione.
Fra gli ambienti di lavoro a rischio legionellosi rientrano, ad esempio, centri commerciali, strutture alberghiere e navi da crociera, palestre, piscine, centri termali e di benessere, studi dentistici e strutture sanitarie, ecc.
Anche gli ambienti condominiali sono soggetti a rischio legionellosi, perché la Legionella può svilupparsi, ad esempio, in impianti per la distribuzione di acqua calda sanitaria centralizzati, in serbatoi d’accumulo, impianti di irrigazione e fontane ornamentali.
Temperature comprese tra i 25°C e i 45°C, impianti usurati e corrosi e punti di ristagno sono alcuni dei fattori che possono facilitare l’insorgenza di contaminazioni.
In generale, l’adozione di misure preventive quali una corretta manutenzione e controlli periodici degli impianti idro-sanitari, in particolare quelli per il riscaldamento dell’acqua, di condizionamento e/o umidificazione, contribuisce a diminuire le probabilità di gravi contaminazioni batteriche.
Con la Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio 2015 sono state formulate le Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, che stabiliscono le procedure da seguire sia per contrastare l’insorgenza di contaminazione, sia gli interventi di bonifica da eseguire in caso di rilevamento di contaminazioni da Legionelle.
L’analisi periodica delle acque per la ricerca di Legionella è un’importante azione di controllo per la salvaguardia dello stato di salute delle persone.
Qual è la normativa di riferimento per l’analisi delle acque?
Il Decreto Legislativo n. 31 del 2001 (e successive modifiche D. Lgs. 27/2002) dispone l’obbligo di analizzare l’acqua destinata al consumo umano, specificando i parametri di idoneità per il controllo della qualità e precisando le responsabilità del gestore della rete idrica e dei proprietari o legali rappresentanti degli impianti privati.
Il D.lgs n.31/2001 stabilisce inoltre le seguenti sanzioni:
da euro 10.329 a euro 61.974 per chi fornisca acqua che contenga microrganismi, parassiti o altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana (art. 19 comma 1);
da euro 5.164 a euro 30.987 quando i valori di parametri fissati dalla legge, rispettati nel punto di consegna, non siano mantenuti nel punto in cui l’acqua fuoriesce dal rubinetto (art. 19 comma 2).
Con il D.M. 14 giugno 2017 il Ministero della Salute ha recepito la direttiva (UE) 2015/1787 che modifica gli allegati II e III della direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. In particolare, l’Allegato II del Decreto precisa le specifiche per l’analisi dei parametri dell’acqua potabile.
Il 16 dicembre 2020 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno approvato la Direttiva (UE) 2020/2184 che, in vigore dal 12 gennaio 2021, aggiorna i limiti di qualità delle acque destinate al consumo umano fissate dalla direttiva 98/83/CE e sostituirà il D. Lgs. 31/01 e il D.M. 14 giugno 2017.
La nuova direttiva prevede l’implementazione di un approccio basato sull’analisi del rischio e, tra le altre novità, c’è anche l’introduzione dei limiti per la Legionella, attualmente regolamentata in Italia dalla Conferenza Stato Regioni del 2015.
Ogni stato membro ha a disposizione 2 anni di tempo per rivedere la propria normativa nazionale e recepire le modifiche introdotte dalla nuova Direttiva (UE) 2020/2184.
Per la sicurezza dei tuoi impianti, affidati solo a dei professionisti.
Perché rischiare? ICT Genesia mette a disposizione laboratori di prove accreditati, per garantire controlli accurati ed imparziali. Con minimo impegno di tempo e costi contenuti, potrete verificare se la vostra acqua è sicura.